Koi's Place

Biografia di Zero

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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 13:58




Qui di seguito verrà proposta l'intera storia riguardante le origini del mezzodrow, il racconto segue il filo del tempo ed inizia in un tempo di molto antecedente alla nascita di Zero.

Notizie principali sulla vita di Zero:
CITAZIONE
Zero, nacque grazie all'incrocio tra una donna Umana ed un Drow. Non riuscendo a mostrare alcun’abilità magica, suo padre lo convinse a sottoporsi ad un rito, molto pericoloso, con lo scopo di aumentare i poteri magici, nel caso di Zero farglieli comparire: qualcosa andò storto e oltre ai poteri in lui si risvegliò il demone del fuoco protettore della tribù dei Drow, Dàikous. Finalmente ottenuti i poteri magici, poté finalmente lasciare il villaggio: il suo sogno da sempre. Il prezzo però è farsi "azzerare" la memoria. Non avendo bei ricordi da preservare (Zero era l'unico incrocio della tribù e la sua infanzia fu per questo molto solitaria) decise di accettare la condizione. Lasciato il villaggio segreto, durante il suo vagabondare fu improvvisamente attaccato da tre orchi. Il più piccolo dei tre gli si avvicinò per primo e lo colpì violentemente allo stomaco. Tossì sangue, un brivido di terrore gli gelò la schiena. Non riusciva a muoversi dalla paura. All'improvviso sentì qualcosa scaldarlo dall'interno e subito dopo apparve nella sua mano sinistra qualcosa di simile ad una lunga e sottile lama di fuoco. Dopo un duro scontro riuscì a vincerli, grazie ai loro riflessi non propriamente scattanti, o forse grazie alla sua velocità che si era come moltiplicata. Avendoli battuti il ragazzo ritenne di meritarsi un premio: così si mise a guardare tra le cose dei nemici sconfitti e ne estrarre così una lunga katana con impugnatura e fodero di un bianco splendente ma l'arma era trattenuta nel suo fodero da due sigilli. Quando toccò il fodero con la mano sinistra i sigilli sprigionarono una piccola fiamma, si spezzarono e svanirono permettendo di rivelare la lama azzurra, sulla quale era presente un'incisione: "in questa lama riposa lo spirito di Kryyo".

Nello spoiler alla fine di questo post saranno invece via via elencate varie nozioni (in ordine spesso casuale) per comprendere appieno alcune parti dei testi successivi.
SPOILER (click to view)

BLOCCATO



Edited by Kohei Asakura - 18/5/2010, 19:19
 
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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 14:00




La leggenda del fuoco



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Edited by Kagamine Kin - 12/5/2010, 10:50
 
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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 14:01




Prologo


BLOCCATO

Edited by Kohei Asakura - 17/4/2010, 16:27
 
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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 14:03




Memorie Perdute


Zero naque dall'incrocio d'una donna Umana ed un Drow, due razze che, si sa, sono capaci di convogliare flussi magici modificando il mondo circostante. Tuttavia il neonato non parve dimostrare di possedere tale abilità.

La situazione non cambiò nemmeno qualche anno dopo. Nel periodo che subito precede l'inizio della "carriera scolastica" dei Drow del villaggio, infatti, tutti i suoi coetanei riuscivano a compiere almeno una tra le magia più semplici; uno di loro, di qualche anno più grande di Zero, era persino capace di usare alcuni incanti ritenuti difficili da qualcuno dei maghi Drow adulti. Figlio della sorella del padre di Zero (non accettò mai d'esser ritenuto suo "cugino"), il suo nome è perso nei bui ricordi del mezzodrow.

Passarono alcuni anni, ma le doti magiche di Zero non si erano ancora mostrate. Preoccupato per il nome della propria famiglia, il padre di Zero lo convinse a fare una cosa (un rito magico per la precisione) che ne avrebbe per sempre cambiato il destino.
Si trattava di un rito proibito, a causa della grande difficoltà e pericolosità, tramandato di generazione in generazione nelle famiglie più influenti di Bijiupta, la Foresta dei Drow. Ciò che però non tutti in quel villaggio sapevano era che il rito tramandato non era altro che una versione semplificata e "diluita" rispetto alle sue vere potenzialità.

Il Veszarn, la versione del rituale tenuta segreta dalla famiglia del padre di Zero, non faceva leggermente aumentare le doti magiche di chi vi si sottoponeva, ma le portava a livelli inimmaginabili, quasi quelle di un dio; tuttavia, fino a quel momento solo una persona era sopravvissuta al Veszarn: l'attuale matriarca di Bijiupta, uno degli avi del mezzodrow, sopravvissuta ad intere generazioni di suoi familiari, figli e nipoti, probabilmente immortale (oltre che, forse, eternamente giovane: dimostra infatti non più di venticinque anni, da oramai un tempo che supera il mezzo millennio), tanto da esserle valso il nome di Istyl, La Senza Fine (il nome significa appunto "Drow immortale").

A gran sorpresa di tutti, nemmeno il giovane fu vittima di tale rito, cadde però in un profondo sonno. Essendo l'unico altro essere ancora vivente dopo quel rito, Istyl si decise a fare visitare a casa del giovane per capire meglio cosa fosse successo.

Il sole di mezzogiorno faticava a penetrare tra le foglie della fitta vegetazione, proiettando al suolo piccole ellissi luminose e splendenti, una leggera brezza scuoteva le chiome degli alberi e di riflesso anche le delicate figure dal contorno curvilineo, la temperatura (come sempre) oscillava tra i 13 ed i 14 gradi Celsius.

Nonostante le modeste dimensioni dell'abitazione, l'accoglienza fu calorosa (per quanto possa essere calorosa l'accoglienza in una comunità Drow, ovviamente) verso la nobile ed illustre ospite. Tuttavia, ella non badò a nulla e a nessuno, dirigendosi direttamente nelle stanze del giovane.

La sua pelle chiara pareva ancora più pallida in quello stato di quasi-morte, tuttavia il suo corpo er caldo e vivo; e lei poteva vederlo più di chiunque altro. I suoi occhi arancioni (colorazione praticamente inesistente nella sua razza e forse risultato del Veszarn) parvero brillare di luce propria quando si posarono sul ragazzo. Terrorizzata da quel che percepiva, posò la propria mano sul capo del giovane, le sue dita dolci e sottili gli accarezzarono il volto, raggiungendo infine una ciocca di capelli del colore della neve (eredità della razza paterna); dopo aver scostatato la bianca "tenda" dal viso del giovane, gli mosse le palpebre in modo da rivelare l'occhio da esse custodito.

Il presentimento della Senza Fine si era rivelato fondato: l'occhio appena scoperto la stava fissando, la pupilla fessura e l'iride color delle fiamme erano puntati su di lei, quasi come polvere di ferro viene attratta da una calamita. L'animo di lei pareva quasi venir risucchiato all'interno di quello sguardo, la stava indebolendo, come se gli anni sulle sue spalle le si fossero presentati tutti d'un sol colpo senza tuttavia influire sull'aspetto della donna. Mai s'era sentita tanto debole come in quel momento, ogni forza venne prosciugata; riuscì a malapena a chiudere le palpebre del giovane prima di svenire. Quelli, sentiva, erano gli ultimi momenti della sua vita, poi il buio s'impadronì della sua mente ed ella cadde al suolo.

Il mezzodrow dormiva tranquillamente fino a che uno strano rumore lo scosse dal suo sonno; aveva ancora un po' di sonno, ma non poteva di certo rimanere a dormire per sempre, altrimenti gli si sarebbero impigriti i muscoli e non sarebbe più riuscito a correre come era solito fare...
Tenendosi la testa, leggermente pulsante, iniziò a portarsi a posizione seduta, sempre rimanendo sul letto, guardò un poco in giro in modo da capire all'incirca che ore fossero quando un lampo rosso gli passò a non più di qualche millimetro dal naso, e dopo ancora un altro ed un altro ancora mentre il dolore alla testa si fece quasi insopportabile; si lasciò cadere per qualche istante ancora nel morbido abbraccio delle coperte, il dolore era cessato.

Tentò nuovamente di mettersi seduto, questa volta più lentamente e con più attenzione, ma non accadde nulla; era tutto passato. Di nuovo cercò di guardarsi attorno: era giorno, forse aveva dormito qualche ora più del solito ed a giudicare dal brontolio dello stomaco era forse giunta anche l'ora del pasto. Fece per appoggiare i piedi a terra, quando vide una donna accasciata al suolo. Subito si lanciò a controllare che avesse ancora battito, ma prima di poter arrivare al suo polso capì che era ancora calda, tuttavia preferì accertarsi delle condizioni della donna (o forse, semplicemente, ritenne che ciò che aveva capito era causato dal fatto che non si era ancora svegliato del tutto.

Mise la Drow schiena a terra e ne afferrò il polso. Battito... Alcuni secondi passarono... Un altro battito... Nuovamente passò il medesimo tempo... Un altro battito, ed un altro ancora, ed ancora e ancora; dopo aver accellerato, il cuore si riportò ad un battito non velocissimo ma costante, segno che, lentamente, si stava riprendendo.

Mentre, a pericolo scongiurato, Zero iniziava a capire chi ella fosse, la donna riaprì lentamente gli occhi, il suo polso ancora stretto nella preoccupata presa del ragazzo ed il capo appoggiato sull'altra mano. Con la calma dei saggi, si mise seduta sul pavimento, e così fece anche Zero. Il mezzodrow non perse tempo e subito le chiese cosa fosse successo e come mai lei si trovasse nella sua camera, il tutto naturalmente col tono di voce e con le parole che la Drow meritava. In un primo luogo esitò a dargli una risposta, poi, per non preoccupare il ragazzo gli disse che si trovava lì per far visita ad un lontano parente che stava poco bene. Un flash di ricordi attraversò la mente di Zero in quell'istante. Già... Gli era successo qualcosa di brutto; ma cosa? Non riusciva a focalizzare bene i ricordi dei giorni appena passati, il buco di memoria era di forse cinque giorni, o al massimo una settimana.

La donna, comunque, in cuor suo non poteva stare tranquilla dopo aver capito ciò che era successo al ragazzo. Qualcosa era andata storta, molto storta; il rituale non aveva funzionato esattamente come previsto. Il giovane aveva acquisito dei poteri, ma ad un caro prezzo. Nel suo corpo non vi era più un solo spirito, ma due; come ben si può immaginare il primo è quello del mezzodrow (nulla di strano quindi), il secondo però è più particolare, e non solo in quanto residente in un corpo che non gli appartiene, ma piuttosto perchè è lo spirito (o meglio "Demone") che da millenni si dice protegga l'intera Bijiupta: Dàikous, il Demone delle Fiamme Rosse.

Finalmente dotato di capacità magiche, il mezzodrow potè iniziare a fare pratica con gli incantesimi, dapprima quelli per principianti poi via via sempre di maggior diffcoltà. Certo, nel suo clan era l'unico con l'affinità all'elemento fuoco invece che a quello ghiaccio, ma era pure sempre magia! Finalmente poteva usarla e non essere più considerato un peso, se non una maledizione.

Nonostante la felicità nell'apprendere nuovi incanti e nell'affinare quelle che aveva da poco imparato, la situazione del giovane non cambiò di molto: quelli che prima erano sguardi di pietà e di sdegno erano ora carichi d'odio, e segretamente di paura; solo i più giovani del villaggio, forse perchè più ingenui, avevano un diverso comportamento. Lo deridevano, già... Perchè non sapeva usare la magia fino a qualche giorno prima e poi perchè avevano addirittura eseguire un rito speciale per concedergliela. Una nuova vita era iniziata da quando aveva imparato a governare le fiamme, una nuova vita di isolazione, rimproveri (per non riuscire bene nel controllo dell'elemento di famiglia, il ghiaccio) e di odio.

Decise dunque d'abbandonare il luogo in cui era nato, ed in cui tanto aveva sofferto, per viaggiare alla ricerca di un posto a cui poter appartenere: un luogo tranquillo, in cui poter fare amicizia e vivere felice.
Dapprima restio, il padre, decise di accontentare il desiderio del figlio; chiese dunque agli Anziani, coloro i quali controllavano la foresta segreta, che a Zero venisse concesso di uscire dai confini di Bijiupta.

Uno dei saggi, subito rispose che non avrebbero mai potuto accondiscendere a tale richiesta, qualunque fosse l'abitante della Foresta dei Drow a richiederlo, al che Istyl richiamò l'attenzione dei saggi con un leggero colpo di tosse. Gli Anziani si riunirono in cerchio e parlarono tra loro per un tempo che parve di un paio d'ore.
Poi il cerchio si ruppe, gli Anziani formarono un linea, la Senza Fine al centro, ed ella disse che sarebbe potuto tornare da suo figlio e dirgli che il suo desiderio si sarebbe potuto accontentare: era libero di lasciare la foresta e partire.

Ogni cosa però, si sa, ha un prezzo, ed il prezzo imposto dagli Anziani per accontentare la richiesta del mezzzodrow non era nè denaro nè gioielli, ma i suoi ricordi: per poter partire, il giovane avrebbe infatti dovuto farsi cancellare completamente la memoria, nulla sarebbe rimasto. Il passato in cambio della libertà.


Edited by Kohei Asakura - 17/4/2010, 16:28
 
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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 14:06




Inizio


In Lavorazione...

Edited by Kohei Asakura - 17/4/2010, 16:28
 
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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 14:09




Capitolo I
Bianco


In Lavorazione...

Edited by Kohei Asakura - 17/4/2010, 16:29
 
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Kohei Asakura
view post Posted on 17/4/2010, 14:10




Capitolo II
Giallo


In Lavorazione...

Edited by Kohei Asakura - 17/4/2010, 16:29
 
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