Dal Re del Terrore (che nomi di cacca che affibbiano alla gente...) il capolavoro della letteratura horror. O così almeno dicono
Eleggere un libro il migliore del mondo è un po' come eleggere la domma più bella del mondo. Certo, la bellezza in quanto tale, se non esiste, almeno tenta di farlo, ma di sicuro se fai vedere una delle nostre super-bellissime ad un abitante delle tante tribù della foresta amazzonica, probabilmente la scambia per un insieme di costarelle poco cotte che si muovono da sole... Dicevamo. Eleggere il miglior libro, non dico del mondo, non dico di tutti i tempi, non dico di un genere, ma anche solo di un autore, è praticamente impossibile (se esistesse il De Gustibus la vita sarebbe indubbiamente più semplice, anche se certamente più insipida)... Oggi mi perdo un po' troppo... Insomma, quel che è indubbio in tutta questa storia è che IT è un capolavoro, un gran libro, per contenuti e per mole.
La maestria di Stephen King nell'esaminare l'animo umano e la mente dei ragazzi, di individuarne la varie sfaccettature e scovarne le paure nascoste, raggiunge livelli inimmaginabili in quello che è il racconto, orrorifico, dell'amicizia tra sette ragazzi poco più che quattordicenni e che si perderanno nelle loro vite per poi ritrovarsi già adulti, richiamati ad affrontare la stessa oscurità che non li faceva dormire di notte quando la somma dei loro anni non era abbastanza da coprire l'intera vita di un uomo.
Alla fine del libro, vi sarete affezionati tanto alla banda dei perdenti (Bill Denbrough, Ben Hanscom, Beverly Marsh, Richie Tozier, Eddie Kaspbrak, Stan Uris e Mike Hanlon) da considerarli come amici in carne ed ossa (fino a che non capirete che la vostra sanità mentale sta vacillando e allora smetterete di considerarli tali... Ma non sempre succede...).
Ma soprattutto, odierete con tutti voi stessi i pagliacci con i palloncini in mano...
Edited by Hykarus - 28/3/2009, 21:26